Villa Gromo di Ternengo

NOSTALGIA DEL PASSATO... da FANTASIE di Gabriele D'ANNUNZIO

Qualche giorno fa, inaspettatamente, abbiamo ricevuto un meraviglioso dono... un gentiluomo di altri tempi, membro della Famiglia Sironi Marelli, ha condiviso con noi un prezioso documento che testimonia la presenza di Gabriele D'Annunzio a Robecco, a Villa Sironi Marelli ed a Villa Gromo.
Una breve descrizione del Naviglio e della natura circostante alla fine dell’inverno, precede quella di casa nostra e di una affascinante signora, che ho riconosciuto essere, dalle parole del Poeta, la mia bisnonna, la Contessa Maria Gromo Richelmy di Ternengo.
Riporto con orgoglio il suo scritto:

“Giardini chiusi, appena intraveduti o contemplati a lungo pe' i cancelli che mai nessuna mano al viandante smarrito aprì come in un sogno!
Muti giardini, cimiteri senza avelli, ove erra forse qualche spirto amante dietro l'ombre de' suoi beni perduti!
... S'ergono i palazzi lungo il limpido canale; passan le barche sull'acque fredde: sognano i fiori nei vasti giardini; dorme la primavera su le gemme profumate: la nostalgia del passato genera un poema indicibile.

... dai cancelli si scorge il Palazzo che già fu Castello di Giovannolo Casati ed ora è un nido del Conte Lallo di Ternengo.
Le sale sono ampie e ampio è lo scalone.
Tappeti, quadri; sorrisi e tripudii d'arte.
Una donna bella ed ardita ci guarda con occhio profondo, regina tra tanta leggiadra armonia.
La sua bellezza evoca nel poeta tutto il fascino di colei che, con gesto audace, rese glorioso il nome d'Iperide.
A noi si rivela nell'antico palazzo.
L'arte del Castellazzo.
Le figure del giudizio di Paride sono luminose e solenne è l'effige di un S. Francesco che dominava un tempo nella chiesetta dell'antico castello!
Il giardino è vasto come un parco.
Sogni lontani, nostalgie d'un tempo; singhiozzi di cembali; canti obliati; beltà scomparse; profumi svaniti; carezze indicibili; visioni paradisiache nei ricordi d'un antico giardino!”

Come dicevo, dopo un'attenta lettura, abbiamo intuito che la "donna bella ed ardita" è la mia bisnonna, Maria Gromo Richelmy di Ternengo, sorella di Lazzaro, il "Conte Lallo" e proprietaria della Villa.

Chi ci viene a trovare può ammirare i loro ritratti: quello della bisnonna si trova nella Sala delle Scritture, sopra il pianoforte, mentre quello del prozio è in Sala Rosa.

Maria è stata un persona  davvero straordinaria… 

Negli anni '30 si recò in Inghilterra a riprendersi i suoi figli, mio nonno ed i suoi due fratelli, che il marito aveva mandato in collegio a sua insaputa… durante la II Guerra Mondiale nascondeva i Partigiani e, per non dare adito a dubbi, ospitava i gerarchi tedeschi… frotte di bambini hanno sempre frequentato la casa ed i suoi frutteti ed era bravissima nel ricamo ed aveva organizzato un piccolo circolo tra le signore del paese… ed anche oggi qualche persona anziana di Robecco se la ricorda ancora… insomma, una donna dalla caratura eccezionale per i suoi tempi e da cui siamo fieri di discdendere, di preservare i suoi valori e la sua casa!